Pagine

martedì 15 luglio 2025

“seleArte” 1952-1957: Pagine critiche.

La rubrica “pagine critiche” fu concepita come un punto di riflessioni scaturite da citazioni, aforismi, interventi critici su e di qualificati artisti e intellettuali. Con questo post si ripropongono tutte le sedici volte nelle quali la rubrica fu inserita nei fascicoli, dal n.1 al n.30 di “seleArte”.

Pagine critiche” riporta esclusivamente testi scelti, e talora commentati da C.L. Ragghianti. In analogia col resto delle rubriche della rivista gli articoli sono tutti anonimi, cioè del Direttore, mentre quelli dovuti ad altri studiosi sono sempre firmati in esteso.

Ciò fino al 1957 quando la moglie Licia Collobi lo affiancò stabilmente nella redazione della rivista, alla quale fino allora aveva collaborato fornendo traduzioni soprattutto dal tedesco e dalle lingue slave, segnalazioni, riassunti.

L'intervento tardivo di Licia Collobi dipese dal fatto che nel 1956 era divenuta per la quarta volta madre e, 

contemporaneamente, andata in pensione, grazie alle assurdità demagogiche cattocomuniste che consentivano la quiescenza alle donne statali dopo 19 anni e 6 mesi di servizio (comprendente anche il calcolo degli anni di Università ed eventuali altri benefici).

Licia Collobi, dal 1957, estese la sua collaborazione saggistica fino ad una netta prevalenza numerica in tutti i settori della rivista, che impaginò totalmente fino all'ultimo fascicolo del 1966.

C.L.R., infatti, dopo la fase iniziale della pubblicazione, rarificò via via la comparsa di “Pagine critiche” e delegò competenze alla compagna della sua vita. Ciò dipese dalla gestione presidenziale dell'ADESSPI (Associazione difesa e sviluppo della Scuola Pubblica italiana) e da altri impegni, pubblicistici soprattutto, con scadenze inderogabili.

F.R. (12 maggio 2025)




Indice

n.1, lug.-ago. 1952

Creazione e religione; Il lastrico dell'Inferno; Il ragazzo De Pisis (Giuseppe Raimondi); L'arte è linguaggio (Millet e Pelloquet,1863); Saper vedere (Thoré, 1863).

n.2, sett.-ott. 1952

Medice, cura te ipsum (Bernard Dorival); Tutto il mondo è paese; Come distruggere Roma; La composizione (Millet e Luce, 1865); Il valore artistico (J. Longe, 1870).

n.3, nov.-dic. 1952

Reazione in architettura (Camille Bourniquel); Museo e vita (Le Corbusier); Arte in Germania (Franz Roh); Troppi italiani assenti (Emilio Cecchi).

n.4, gen.-feb. 1953

Frenesia della velocità (Maurice Voussard); Peli e corna; Messaggio di Matisse: Aneddoti; Arte e mestiere; Rivoluzioni; Disegno scorretto; La mira.

n.5, mar.-apr. 1953

Dewey e l'arte; Critica e pittura “impressionistica” (François Fosca); Informe come forma (Luigi Chiarini); Cinema e educazione (Giuseppe Prezzolini).

n.6, mag.-giu. 1953

Non capisco (A. Flocon); Conversazioni con Dufy (Pierre Courthion); Surrealisti successori (Alfredo Mezio).

n.7, lug.-ago. 1953

Eisenstein (Denis Marion); Conversando con Picasso (D. H. Kahnweiler); Savignac; Pensieri sulla pittura (Graham Sutherland).


n.9, nov.-dic. 1953

Personalità e non schemi (Luigi Einaudi); Impressione di Rousseau (Ernst Junger); Bonnard (Ernest Millard); L'automobile come arte (Jean Guichard-Meili); Pronudi e contronudi (da “Time).

n.10, gen.-feb. 1954

Antichi e moderni (Georges Rouault); Per la museografia e la critica (A. Maillol); Leggiamo Fiedler (R. Rossanda).

n.11, mar.-apr. 1954

Scuola freudiana (R. Musatti); L'attività creatrice (H. Matisse).

n.13, lug.-ago. 1954

Scuola del vedere” (O. Kokoschka); Il campo dell'azione (Jean Queval); Estetica e tipografia (Charles Peissot).

n.18, mag.-giu. 1955

L'industria ha un monumento (Bruno Zevi su Palazzo Olivetti); Per strade diverse (P. Blake su F.L. Wright).

n.20, sett.-ott. 1955

Crisi dell'arte e dell'uomo nella critica tedesca (J.P. Hodin).

n.25, lug.-ago. 1956

Tecnologia e arte della domenica (Aldous Huxley).

n.29, mar.-apr. 1957

Ricordo di Matisse (André Rouveyre); La forma è tutto (Josef Hofmiller); Colloquio con Tamayo (Victor Alba); La folle “danseuse” di Rik Wouters (René Jullian).

n.30, mag.-giu. 1957

Lettere del Woelfflin dall'Italia.



venerdì 11 luglio 2025

Matisse fino al 1913

 Testo di Arnaldo Cantù, con postscritto di C.L. Ragghianti.



Questo saggio del promettente (si veda il post del 1 dicembre 2020 con testo di Raffaele Bruno) critico d'arte Arnaldo Cantù (1885-1915), morto al fronte all'inizio della Guerra Mondiale, fu ripubblicato in “Critica d'Arte” (IV serie, n.8, 1986).

Trentanove anni dopo gli scritti dei due studiosi si rileggono formativamente.

Così come si rivedono ancora una volta la apposita selezione di dipinti (dagli esordi al 1913) di Henri Matisse allestita per meglio illustrare la pittura di questo artista intramontabile. Oltretutto tutti i pittori contemporanei di Matisse lo hanno osservato attentamente, tenendone conto nei precordi, da Picasso a Modigliani, fino alla figuratività più recente.

F.R. (11 maggio 2025)

domenica 6 luglio 2025

Licia Collobi Ragghianti: Mesoamerica a Palazzo Ducale

Sempre di Licia Collobi Ragghianti si ricordano i seguenti post riguardanti le arti dell'America precolombiana:

Museo del Messico / Mesoamerica, 1 - 15 aprile 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 2 - 20 maggio 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 3 - 15 giugno 2021
Museo del Messico / Mesoamerica, 4 - 19 luglio 2021

"Critica d'Arte", V serie, n.18, ott.-dic. 1988

martedì 1 luglio 2025

Periplo del Greco, 6

I. Corrispondenze; II. Rassegna stampa.

 

Precedenti:

  • Periplo del Greco, 1.   15 febbraio 2025
  • Periplo del Greco, 2.   13 marzo 2025
  • Periplo del Greco, 3.    5 aprile 2025
  • Periplo del Greco, 4.  12 maggio 2025
  • Periplo del Greco, 5.   6 giugno 2025

I. Corrispondenza con Amintore Fanfani; con interventi di Enzo Fabiani, Simone Viani ed Edilio Rusconi.


Sulla corrispondenza tra Carlo L. Ragghianti e Amintore Fanfani (si veda il post del 15 giugno 2022), edita dalla Fondazione Centro Studi sull'Arte Ragghianti di Lucca, sono già comparse le lettere che qui riportiamo. Queste purtroppo non possono essere integrate con le frequenti telefonate di Fanfani, utilizzatore del medium – al contrario di C.L.R. – anche perché affidato a solerti segretarie.

Enzo Fabiani, cui è indirizzata la lettera del 5 gennaio 1987, è stato anche articolista specializzato per “Gente” edita da Rusconi ed era studioso

apprezzato da C.L.R., come si può riscontrare nel nostro post del 18 marzo 2018.

Accludo anche lo stralcio dalla missiva del 6 gennaio 1987 indirizzata a Simone Viani, figlio dello scultore Alberto, collaboratore di C.L.R. presso l'Università Internazionale dell'Arte di Firenze ed amico di famiglia. Per un lato questo brano è importante per l'argomento, d'altra parte è commovente testimonianza dello stato di salute gravemente compromesso che tormentò mio padre fino al 3 agosto 1987, giorno della sua morte.