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Delacroix n.1 - Dipinti 1798-1863 : 20 giugno 2025
Al precedente Problemi di Delacroix segue, tratto dal libro Diario critico (Pozza, Venezia 1957) il contributo “Borghese” e Delacroix (pp.28-33). Scritto nel 1951, il testo risulta un'analisi su quanto scriva sul pittore Maxime Du Camp (1822-1894) “lasciandoci una testimonianza feconda sull'arte del Maestro”.
Quindi si riportano in ordine cronologico alcuni brevi testi di cronaca, in parte scritti da Licia Collobi. Non si sono cercate implicazioni di Delacroix in altri testi di “seleArte”, “Critica d'Arte” e libri di C.L. Ragghianti (salvo quelli che saranno postato nella terza puntata). C'è un fatto piuttosto curioso in cui C.L.R. dà per scontato che non ci sia bisogno di accompagnare le immagini con un commento.
Il fascicolo 24 di “seleArte” (mag.-giu. 1956), interamente dedicato alla XXVII Biennale di Venezia, è illustrato nella parte introduttiva con 7 immagini in bianco/nero e 2 tav. a colori da dipinti di Eugène Delacroix.
L'artista in quell'occasione era oggetto di una “speciale” Mostra dedicata a latere – ma nell'ambito della Biennale – della esposizione delle opere della contemporaneità internazionale ed italiana. Ricordo che nel 1954 il pittore prescelto era stato Gustave Courbet, al quale C.L.R. aveva dedicato otto pagine del fascicolo n.12 di “seleArte”.
La “curiosità” predetta sta nel fatto che C.L.R. non nomina la Mostra né cita Delacroix al di fuori della didascalia nel lungo testo rievocativo delle Biennali 1952 e 1954 e dei problemi strutturali dell'Ente.
Siccome non può essersi trattato di dimenticanza, sono propenso a pensare che questo fatto dimostri uno spiazzante e negativo giudizio di C.L.R., soprattutto ma non solo sulla mostra e la critica in catalogo a Delacroix. Ben recepito dai più interessati, per altro.
F.R. (2 giugno 2025)
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