Carlo e Licia

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lunedì 11 agosto 2025

11 agosto 1944 – Liberazione di Firenze

In questa epoca bellicosa, con una trionfante, tronfia gestione politica dell'Italia da parte di revenants figli e nipoti dei fascisti sconfitti (alleati con i nazisti, quindi allora complici del genocidio di ebrei, di antifascisti, di omosessuali, di Testimoni di Geova, di Zingari) e dei loro odierni compiaciuti alleati di estrema destra leghisti, dei liberisti elitari post-berlusconiani, di cespugli “moderati”, ricordare certe ricorrenze non è solo triste e svilito ma anche ambiguo stante le discutibili personalità, spesso sospettate di pancleptocrazia, di molti che ne sarebbero i celebranti.

Oggi lo schieramento genocida è ribaltato ma identico nell'implicita ideologia suprematista “occidentale” e bianca.

Quindi proprio oggi, se non altro per informare e fornire documenti rari o inediti, è opportuno ricordare e rendere note circostanze per di più collegate strettamente a Carlo L. Ragghianti, come la notizia di un documentario della BBC (che andrebbe recuperato e tradotto, prima che gli eredi delle solite manine altera/distruggi archivi lo facciano sparire).

Qui si tratta in particolare di un dossier che C.L.R. inviò l'11 luglio 1983 alla BBC perché servisse da fil rouge ad un documentario sulla Liberazione di Firenze. Lo riproduco integralmente, anche se la prima parte è costituita da pagine estrapolate da Una lotta nel suo corso, libro del 1954 che abbiamo postato completo di corrispondenze e recensioni nel nostro blog qui.

Il dossier è preceduto dalla significativa lettera del 15 maggio 1981 indirizzata a Mister Wallace della BBC. Ignoro quanto è avvenuto prima e dopo, fino al 1983, quella lettera, anche se penso che la documentazione sia rintracciabile negli archivi dell'Università Internazionale dell'Arte di Firenze e nella Fondazione Ragghianti di Lucca, così come le indicazioni deducibili dall'incartamento.

La mia memoria di ottuagenario avanzato, per di più valetudinario, non mi fa ricordare come sono venuto a conoscenza dei dati manoscritti da me sopra la lettera dell'11 luglio 1983 che C.L.R. inviò a Vivianne King e Dominic Flessati della BBC di Londra. Sempre V. King ringrazia mio padre, “per aver dedicato tanto del suo tempo”, con la lettera in italiano del 2 dicembre 1983.

Dopo le pagine di Una lotta nel suo corso (libro curato da Licia Collobi R. coadiuvata da Alessandro Contini Bonacossi, amico e stretto collaboratore di C.L.R. durante il 1944-45), è collocata una pagina dattiloscritta, firmata e datata 11 luglio 1983, nella quale mio padre dedica i successivi ricordi al maggiore Macintosh, rievocando il contesto storico e il riconoscimento ufficiale Alleato del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale.

Alla prima parte ne segue una seconda consistente in sette pagine dattiloscritte non numerate di cui le prime tre (più cinque righe della quarta) sono dedicate al “Passaggio delle linee di combattimento sul Ponte Vecchio”. Sono un documento inedito di quell'impresa straordinaria. Il resto del dattiloscritto contiene alcune note dal libro From Cloak to Dagger (London, W. Kimbler, 1982) scritto dal maggiore Charles Macintosh. Parenteticamente: non capisco perché questo dossier non sia stato segnalato ad Andrea Becherucci, il quale ha curato gli ottimi due volumi degli Scritti politici (2024) di C.L. Ragghianti. Infatti se io ne ho una copia, nell'Archivio di Lucca ci dovrebbe essere lo stesso incartamento. Anzi, l'Archivio dovrebbe contenere un altro Dossier con materiale affine e complementare.

Riproduco ancora una volta quella che risulta essere l'unica fotografia del primo ingresso di Alleati in Firenze l'11 agosto 1944, mentre partigiani e popolo già combattevano contro i nazifascisti e i loro micidiali cecchini. In prima fila da sinistra con la camicia chiara c'è C.L.R. con accanto un sergente scozzese che gli punta un mitra alle spalle; la terza persona è il maggiore Charles Macintosh. Sullo stato deplorevole della fotografia si potrebbe andreottianamente “pensar male”, ecc. Però con le catastrofi che ci circondano, non val la pena di polemizzare.

F.R. (23 giugno 2025)







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