Carlo e Licia

Carlo e Licia

domenica 27 aprile 2025

C.L. Ragghianti “contro l'analfabetismo architettonico...”.

Il secondo volume dei “Quaderni della Fondazione Ragghianti”, stampato nel 2020, è opera di Lorenzo Mingardi, dottore di ricerca in Storia dell'Architettura (2016) presso Iuav di Venezia, quindi borsista a Lucca, poi docente all'Università di Firenze. Mingardi è anche autore di due monografie sugli architetti Giovanni Klaus Koenig (2025) e Giancarlo de Carlo (2019) sul quale ha scritto altri contributi e curato due mostre nel 2015 e 2016 presso l'Iuav di Venezia.

Dalla citazione che l'autore pone in esergo alla Introduzione di questo libro è tratto il bel titolo della monografia. Siccome essa è tratta dalla severa nota Si distrugge l'Italia (“seleArte”, n.11,nov.-dic. 1953, pp.43-48), ritengo opportuno riprodurre integralmente il breve saggio quale “Appendice documentaria”, sia a questo post che virtualmente al libro.


Noto che praticamente di norma intervengo con mie considerazioni o osservazioni nei post assai raramente. Ciò non è dovuto a scarsa considerazione del testo in esame, né di particolare ignoranza da parte mia. Lo faccio in coerenza col fatto di non aver voluto percorrere un cursus accademico o comunque di insegnamento scolastico. Ho sempre trovato festidiose (o peggio, se gli interventi erano pro faccende non strettamente inerenti la cultura) le recensioni-perifrasi anziché parafrasatiche.

Specialmente quando si condivide il testo di un autore è lui che deve “parlare” non chi ne fa una parafrasi più o meno stilisticamente riuscita. Di conseguenza condividendo in linea di massima quanto scritto da Mingardi, non mi dilungo con mie considerazioni differenti solo formalmente da quanto scritto dall'autore del libro.

Certo in disaccordo di metodo, in polemica, o per precisazioni puntuali significative circa quanto esposto da uno studioso è più che opportuno non tacere le proprie opinioni. Ma ne deve valere la candela (cioè: lo sforzo non sarà probabilmente ripagato dai risultati).

Faccio queste osservazioni qui perché m'è capitato di pensarci ora. Però si tratta di una osservazione valida per il passato e il futuro delle note editoriali dei post da me presentati in questo blog.

Non posso non condividere le parole con le quali Mingardi termina la scheda Introduzione:

Le battaglie di Ragghianti diventano dunque una nuova forma di Resistenza partigiana contro l'analfabetismo architettonico delle istituzioni – locali o nazionali – che va combattuto con ogni mezo e potere: politico, accademico, culturale”.

Tenendo presente che le “battaglie” di C.L.R. dalla Ricostruzione del Centro di Firenze distrutto dai tedeschi, ai maturi anni Sessanta furono molte, Mingardi ne analizza emblematicamente tre particolarmente importanti e significative: Lucca, Firenze, Venezia.

Di Lucca, in “Critica d'Arte” sono presenti vari studi, di Firenze-Sorgane la complessità e la durata non sono riducibili ad un post complessivo, perciò delle vicende veneziani (che implica anche la eterna questione della riforma della Biennale) invece è estraibile la vicenda del Masieri Memorial, che riproduciamo.

Voglio ricordare che benemeritamente Mingardi ha ricostruito l'integrità degli Atti del Convegno su Sorgane del 1953, integrando le parti già note ma parziali.

Nelle vicende del Masieri Memorial sono implicati il grande architetto Frank Lloyd Wright e il caro amico di famiglia Carlo Scarpa, grande architetto e designer pure lui. Compare anche il caro e non dimenticato amico Giuseppe Mazzariol, la cui precoce morte ha lasciato Rosetta e me privi del suo consiglio e conforto dopo la morte dei nostri genitori.

F.R. (11 marzo 2025)

martedì 22 aprile 2025

Computer – Le Arti e l'Uomo – A. Marazza – La “Piccola Intesa” – Sindacato giornalisti – Commenti di Critica d'Arte – Matrimonio Ragghianti – A. Achmatova – A. Cantù – Bramantino – Sacré-Coeur di Parigi.













  1. Computer (2003);
  2. Le Arti e l'Uomo (1968);

  3. Ambrogio Marazza (1950);

  4. La “Piccola Intesa” (1947);

  5. Sindacato giornalisti (1943);

  6. Commenti di Critica d'Arte” (1943);

  7. Matrimonio Ragghianti (1938);

  8. Anna Achmatova (1934);

  9. Arnaldo Cantù;

  10. Bramantino;

  11. Basilica del Sacré-Coeur di Parigi (1874).


1. Computer.





2. Le Arti e l'Uomo: l'educazione artistica.


Come si può constatare nel nostro post del 21 febbraio 2019, l'attività didattica vera e propria nei primissimi tempi dell'esistenza dell'U.I.A. non fu esplicata regolarmente fino all'autunno del 1970. Nel frattempo l'Istituto, concepito e voluto da C.L. Ragghianti prima per Firenze e poi – con propria autonomia – per Venezia, città gemelle quali vittime dell'Alluvione del 4 novembre 1966, organizzava seminari e varie altre attività di ricerca in gruppi selezionati.

Tra le iniziative di attività “provvisoria” avrebbe dovuto aver luogo anche questo Convegno internazionale a Firenze e a Venezia. Il testo del progetto è opera essenzialmente di C.L.R., coadiuvato da Giuseppe Mazzariol.

A me viene da aggiungere che il progetto oggi mantiene un'attualità stimolante.

Purtroppo gelosie e contrarietà politiche resero insuperabile l'ostacolo di reperire quanto necessario a realizzare un'impresa così complessa. Il Partito Socialista, che ufficialmente apprezzava e sosteneva l'iniziativa U.I.A., era paralizzato dalle correnti divise sull'attribuzione del Presidente del Consiglio di Amministrazione, tanto che alla fine – dopo la riunificazione con i socialdemocratici scissionisti dal 1947 – fu indicato l'On. Antonio Cariglia, socialdemocratico calabrese a Pistoia, persona estranea al mondo dell'intellettualità, con particolare sordità nei confronti delle arti figurative.

giovedì 17 aprile 2025

Un libro su C.L. Ragghianti e il M.I.A.C. di Firenze.

Sono già alcune le eleganti pubblicazioni della collana “Quaderni della Fondazione Ragghianti” ideata (2019) da Paolo Bolpagni. L'intento è quello di promuovere la conoscenza dei risultati raggiunti dai borsisti, che hanno svolto ricerche nell'ambito degli archivi della Fondazione Centro Studi sull'Arte Carlo Ludovico e Licia Ragghianti di Lucca.

Non mi scuso per il ritardo con cui relaziono in questo blog circa l'esistenza e la qualità di questi studi. Ciò perché sono convinto che un richiamo a distanza di una iniziativa editoriale possa risultare altrettanto, se non più, efficace di un intervento immediatamente successivo a quelli contemporanei all'uscita del libro.


Giorgia Gastaldon, autrice di Carlo L. Ragghianti e il Museo Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze: Storia di una visione per una città, è dottore di ricerca in Storia dell'Arte (2014) con una tesi su Mario Schifano, e ivi laureata nel 2010. Tra il 2017 e 2018 è stata borsista presso la Fondazione R. di Lucca, e borsista presso la Biblioteca Hertziona – Istituto Max-Planc di St. dell'Arte. E' attiva come curatrice di mostre d'arte contemporanea e ha pubblicato diversi contributi e studi, in particolar modo sulla ricezione della pittura USA in Italia negli anni 50 e 60 del Novecento. Vedo oggi che questa giovane studiosa fa parte attivamente della “Critica d'Arte”, IX serie, edita dalla Fondazione Ragghianti.

Questo libro, che ha inaugurato la collana, mi ha particolarmente interessato in quanto riguarda prevalentemente il progetto di mio padre di dotare la città di Firenze, finalmente, di un Museo d'Arte Contemporanea. (A proposito del M.I.A.C., ideato nei giorni immediatamente successivi all'Alluvione del 4 novembre 1966, in questo blog si veda il post del 15 giugno 2020 e gli Indici della 

nuova serie di “seleArte” riprodotta (1-24) integralmente nel blog). Progetto alle cui fondazione e iniziale attività fui implicato di persona svolgendone anche importanti aspetti iniziali (il tutto, sia chiaro pro bono, per non creare il sospetto di familismo e di conflitto di interessi).

Mi è caro, in proposito, ricordare che compilai ed eseguii editorialmente la faticosa (causa difficoltà tipografiche causate dai danni dell'alluvione) realizzazione del catalogo dell'esposizione delle opere donate in Palazzo Vecchio dal 5 al 15 febbraio 1967. Partecipai anche alla “convulsa” esperienza dell'allestimento delle opere in quello spazio ristretto e storicamente vincolante.

Riproduco infine alcune illustrazioni da questo volume segnalato, assieme ad un gruppo di belle fotografie dell'allestimento della mostra in Palazzo Vecchio. E' con piacere che qui di seguito ricordo lo staff della Fondazione di Lucca che ha curato la realizzazione di questa e delle seguenti pubblicazioni (tutte eccellenti) della nuova collana editoriale.





F.R. (2020/10 marzo 2025)



sabato 12 aprile 2025

Decio Gioseffi: La prospettiva

Questo profilo di storia della prospettiva è stato pubblicato in Storia della pittura dal IV al XX secolo (Vol. IV, Il Quattrocento europeo di Licia Collobi Ragghianti, pp. 244-254).

Gli studi e i contributi sulla prospettiva sono stati costantemente indagati da Gioseffi nell'arco della sua attività; essi sono stati pubblicati in importanti e difusse pubblicazioni. Ricordo qui soltanto alcuni testi che ho sottomano: Perspectiva artificialis. Per la storia della prospettiva. Spigolature e appunti (Trieste, 1957);

Prospettiva [Enciclopedia universale dell'arte, con sul fronstespizio nota manoscritta di C.L.R.: “ottimo, ma represso dalla dottrina (peso dei precedenti)]; Continuità della prospettiva da Democrito a Brunelleschi; Filippo Brunelleschi e la svolta copernicana; Prospettiva e semiologia (dattiloscritto e estratto da La prospettiva rinascimentale. Codificazioni e trasgressioni).

Allego in questo post alcune illustrazioni inerenti la prospettiva dal XV se. Ad oggi, senza intenzioni esemplari ma soltanto documentarie.

F.R.

giovedì 10 aprile 2025

Prospettiva

Rinvengo l'incartamento “prospettiva” allestito qualche anno fa e accantonato, non ricordo perché. L'argomento è importante e sempre presente negli studi specialistici di Carlo L. Ragghianti.

La “prospettiva” consiste nella pratica di rappresentare il tridimensionale (oggetto, edificio, paesaggio, ecc.) realizzandone la forma grafica in un piano. Piero della Francesca, nel trattato De prospectiva pingendi, così la definisce: “La prospettiva suona nel nome suo come dire cose vedute da lungi, rappresentate sotto certi dati termini con proporzione, secondo la quantità delle distanze loro”.

Sembrerebbe, quindi, un procedimento semplice, tanto che in genere si riscontra una saputa e beata ignoranza, che evita di distinguere e di approfondire le parecchie specie di prospettiva.

Non sono certo io a volermi erigere ad esperto. Ma proprio perché non sono totalmente estraneo al linguaggio e alle metodologie figurative, penso che affrontare queste problematiche oggetto di discussione analiticamente praticata vada spiegata non con metodi e modelli “superati”, come si suol dire con sufficienza.

Di conseguenza, siccome – non a caso e con grande sforzo iniziale – mi considero un modesto allievo di mio padre ritengo che esporre parte delle riflessioni e degli studi di Carlo L. Ragghianti sull'argomento “prospettiva” sia opportuno e stimolante tutt'oggi.

Così sarà utile ricordare, nel post immediatamente successivo a questo, Decio Gioseffi (1919-2007) riproducendo il saggio Prospettiva, pubblicato nel volume Pittura del Quattrocento in Europa scritto da Licia Collobi. Questo studio di Gioseffi conclude una lunga serie di importanti ricerche dell'autore sulla prospettiva, i suoi problemi, le sue interpretazioni nel tempo, i suoi collegamenti. Per analizzare pienamente l'originalità e l'importanza delle ricerche prospettiche di Gioseffi sarà necessario, oltre a ricostruire il ricco percorso nel tempo sulle fonti assai prestigiose in cui si è svolto, nonché indagarne i riferimenti puntuali nella copiosa corrispondenza scientifica intercorsa tra Decio Gioseffi e Carlo L. Ragghianti, dalla quale in questo post si riportano alcune lettere.

Rammento, inoltre, che nel blog Ragghianti&Collobi sono già stati postati alcuni impegnativi studi di Carlo L. Ragghianti. Il 15 marzo 2020 riporta Leonardo, le tre prospettive e il movimento (Critica d'Arte”, IV s., n.16, 1988). In questa pubblicazione postuma – però già programmata dall'autore – si ha la versione definitiva del testo, in precedenza pubblicato su “La Nazione” (15 sett. 1984, p.3). La prima stesura riprodotta dal quotidiano servirà anche per valutare, oltre l'intento integrativo, anche un esempio di modus operandi di un processo mentale di C.L.R.

Il 24 marzo 2020, invece, furono postate due schede di “Critica d'Arte/Scuola”, rubrica allegata alla IV serie della storica rivista edita da Panini, Modena. Si tratta di Pluralità della prospettiva (n.3, ott.-dic. 1984) e di Prospettiva. Miti e storie (n.13, apr.-giu. 1987). “Esse costituiscono due esempi di esplicitazioni di un argomento con intenti didattici, quindi divulgativi, nell'accezione ragghiantiana del termine”.

In questo post, come detto all'inizio, pubblicheremo quella parte degli studi di C.L.R. esplicitamente dedicata o collegata alla prospettiva, seguendo un ordine cronologico. Per la precisione, si tratta di Prospettiva creativa (“SeleArte”, n.20, 1955), Prospettiva (“SeleArte”, n. 31, 1957), Nuove pagine di Diario (sulla prospettiva greco-romana, in “Zodiac”, n.6, 1960), Prospettiva medievale (“Critica d'Arte”, n.78, 1966).

Da un primo e non sistematico spoglio della corrispondenza di Ragghianti presente in Archivio, sono risultati alcuni contributi sull'argomento. Ciò non esclude, anzi, che in quella miniera cartacea si trovino altre riflessioni sulla prospettiva.

Come in tutta l'opera di C.L.R. oltre agli studi specifici pubblicati a sé stanti in riviste e giornali, bisogna poi considerare – facendo le opportune ricerche – quanto su un argomento esplicitamente o implicitamente si trova in altri scritti con titolazione o principali interessi estranei alla prospettiva, però citata o richiamata. Ricordo, ad esempio, il volume Pittori di Pompei, Mondrian e l'arte del XX secolo, eccetera.

Non si può dimenticare un caso di notevoli ricerche sperimentali sulla prospettiva da parte di Ragghianti e di un gruppo di suoi collaboratori, per di più riportato integralmente in questo blog: il caso, cioè, della rivista “Sound/Sonda”, riedita nelle seguenti postazioni: Prolegomeni (30 gennaio 2021); fascicolo 1 (23 febbraio 2021); fascicolo 2 (26 marzo 2021); fascicoli 3-4 (26 aprile 2021); fascicolo 5 (23 maggio 2021); fascicolo 6 (31 luglio 2021); fascicolo 7 (20 agosto 2021); fascicolo 8 (6 settembre 2021); fascicolo 9 (3 ottobre 2021).

Concludo elencando gli altri testi presenti nella Bibliografia degli scritti (UIA, Firenze 1990), ricordata da me con rammarico più volte perché affrettata, lacunosa, priva di ricerche sistematiche in biblioteca su riviste e giornali assicurate come esplicate, a causa di sedicenti esperti del computer che raggirarono chi li doveva controllare e dirigere. Gli scritti sono:

  • 1401”. Studi in onore di Roberto Pane, 1971; in parte edito in un ciclostile UIA, 1967;

  • Brunelleschi, un uomo un universo, 1971 (pp. 139 e sgg);

  • Arte essere vivente, 1984 (pp.174-75);

  • Basilica di San Lorenzo a Firenze, Nardini 1984 (pp.39-43);

  • Arte, fare, vedere, 2a edizione U.I.A., 1990 (p.92).


Esistono anche alcuni scritti informativi di Licia Collobi come si evince dal libro SeleArte – Indice generale 1952-1966 (con CD-Rom, tecnologia scaduta), edito da Fondazione Ragghianti, Lucca 2003. Riporto quanto registrato sotto il termine “prospettiva”:



F.R. (2020/28 febbraio 2025)