La
rubrica “pagine critiche” fu concepita come un punto di
riflessioni scaturite da citazioni, aforismi, interventi critici su e
di qualificati artisti e intellettuali. Con questo post si
ripropongono tutte le sedici volte nelle quali la rubrica fu inserita
nei fascicoli, dal n.1 al n.30 di “seleArte”.
“Pagine
critiche” riporta esclusivamente testi scelti, e talora commentati
da C.L. Ragghianti. In analogia col resto delle rubriche della
rivista gli articoli sono tutti anonimi, cioè del Direttore, mentre
quelli dovuti ad altri studiosi sono sempre firmati in esteso.
Ciò
fino al 1957 quando la moglie Licia Collobi lo affiancò stabilmente
nella redazione della rivista, alla quale fino allora aveva
collaborato fornendo traduzioni soprattutto dal tedesco e dalle
lingue slave, segnalazioni, riassunti.
L'intervento
tardivo di Licia Collobi dipese dal fatto che nel 1956 era divenuta
per la quarta volta madre e,
contemporaneamente, andata in pensione,
grazie alle assurdità demagogiche cattocomuniste che consentivano la
quiescenza alle donne statali dopo 19 anni e 6 mesi di servizio
(comprendente anche il calcolo degli anni di Università ed eventuali
altri benefici).
Licia
Collobi, dal 1957, estese la sua collaborazione saggistica fino ad
una netta prevalenza numerica in tutti i settori della rivista, che
impaginò totalmente fino all'ultimo fascicolo del 1966.
C.L.R.,
infatti, dopo la fase iniziale della pubblicazione, rarificò via via
la comparsa di “Pagine critiche” e delegò competenze alla
compagna della sua vita. Ciò dipese dalla gestione presidenziale
dell'ADESSPI (Associazione difesa e sviluppo della Scuola Pubblica
italiana) e da altri impegni, pubblicistici soprattutto, con scadenze
inderogabili.
F.R.
(12 maggio 2025)
Indice
n.1,
lug.-ago. 1952
Creazione
e religione; Il lastrico dell'Inferno; Il ragazzo De Pisis (Giuseppe
Raimondi); L'arte è linguaggio (Millet e Pelloquet,1863);
Saper vedere (Thoré, 1863).
n.2,
sett.-ott. 1952
Medice,
cura te ipsum (Bernard Dorival); Tutto il mondo è paese; Come
distruggere Roma; La composizione (Millet e Luce, 1865); Il
valore artistico (J. Longe, 1870).
n.3,
nov.-dic. 1952
Reazione
in architettura (Camille Bourniquel); Museo e vita (Le
Corbusier); Arte in Germania (Franz Roh); Troppi italiani
assenti (Emilio Cecchi).
n.4,
gen.-feb. 1953
Frenesia
della velocità (Maurice Voussard); Peli e corna; Messaggio di
Matisse: Aneddoti; Arte e mestiere; Rivoluzioni; Disegno scorretto;
La mira.
n.5,
mar.-apr. 1953
Dewey
e l'arte; Critica e pittura “impressionistica” (François
Fosca); Informe come forma (Luigi Chiarini); Cinema e
educazione (Giuseppe Prezzolini).
n.6,
mag.-giu. 1953
Non
capisco (A. Flocon);
Conversazioni con Dufy (Pierre
Courthion);
Surrealisti successori (Alfredo
Mezio).
n.7,
lug.-ago. 1953
Eisenstein
(Denis Marion);
Conversando con Picasso (D.
H. Kahnweiler);
Savignac; Pensieri sulla pittura (Graham
Sutherland).
n.9,
nov.-dic. 1953
Personalità
e non schemi (Luigi
Einaudi); Impressione
di Rousseau (Ernst
Junger); Bonnard
(Ernest Millard);
L'automobile come arte (Jean
Guichard-Meili);
Pronudi e contronudi (da “Time).
n.10,
gen.-feb. 1954
Antichi
e moderni (Georges
Rouault); Per la
museografia e la critica (A.
Maillol); Leggiamo
Fiedler (R. Rossanda).
n.11,
mar.-apr. 1954
Scuola
freudiana (R. Musatti);
L'attività creatrice (H.
Matisse).
n.13,
lug.-ago. 1954
“Scuola
del vedere” (O.
Kokoschka); Il campo
dell'azione (Jean
Queval); Estetica e
tipografia (Charles
Peissot).
n.18,
mag.-giu. 1955
L'industria
ha un monumento (Bruno
Zevi su Palazzo
Olivetti); Per strade diverse (P.
Blake su F.L. Wright).
n.20,
sett.-ott. 1955
Crisi
dell'arte e dell'uomo nella critica tedesca (J.P.
Hodin).
n.25,
lug.-ago. 1956
Tecnologia
e arte della domenica (Aldous
Huxley).
n.29,
mar.-apr. 1957
Ricordo
di Matisse (André
Rouveyre); La forma è
tutto (Josef
Hofmiller); Colloquio
con Tamayo (Victor
Alba); La folle
“danseuse” di Rik Wouters (René
Jullian).
n.30,
mag.-giu. 1957
Lettere
del Woelfflin dall'Italia.